E’ Alessia Canteri, 42 anni, ingegnere
civile, esperta in geotecnica, il nuovo presidente dell’Ordine degli Ingegneri
di Verona e Provincia, dopo le dimissioni dovute di Luca Scappini, neoeletto
consigliere al Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI).
Iscritta all’Ordine dal 2002 e già Consigliere Segretario dal 2014 ad
oggi, Alessia Canteri rimarrà in carica fino alla scadenza naturale del mandato
a febbraio 2018. La nomina a presidente è arrivata ieri sera nel Consiglio
dell’Ordine convocato appositamente per definire la nuova carica.
Alessia Canteri è la
seconda donna a ricoprire la carica di presidente nella storia dell’Ordine
degli Ingegneri veronesi
dalla data della sua fondazione con regio decreto nel 1925. La prima era stata
Ilaria Segala, presidente dal 2010 al 2014, a soli 31 anni.
Sempre più “rosa” inoltre il Consiglio dell’Ordine veronese: con le dimissioni di Scappini entra in
Consiglio anche l’ingegnere Ambrosi
Eleonora, classe 1978, ingegnere civile e ambientale, la prima dei non eletti nelle elezioni di
febbraio 2014. Con lei salgono a cinque
le donne in Consiglio su un totale di quindici consiglieri. Accanto alla
neopresidente e neoconsigliere anche Silvia
Canuti, Giovanna Ghio e Eleonora
Menaldo; quindi i consiglieri Alessandro
Ferrari, Alessandro Bissoli, Andrea
Falsirollo, Giovanni Montresor, Giovanni Nicolò, Paolo Pinelli, Carlo
Reggiani, Simoncini Luca – a
rappresentare i laureati triennali – Filippo
Toso e Mario Zocca.
Nei primi giorni di gennaio il passaggio in Consiglio per la
definizione delle ulteriori cariche di vicepresidente, consigliere segretario e
tesoriere.
«Prosegue nel segno della continuità il mandato che mi è
stato affidato – sottolinea la
neopresidente ing. Alessia Canteri -, guardando al rinnovamento della politica Ordinistica che negli ultimi
anni oltre a gestire l’ordinario, deve puntare ad un progetto più ampio per i propri
iscritti a partire da una riqualificazione della professione in termini di
competenze, meritocrazia e sostenibilità reddituale in una congiuntura che vede
i professionisti pagare un prezzo molto alto alla crisi economica, soprattutto
per i giovani che si apprestano alla libera professione e che sono spinti a
guardare oltre l’Italia per un futuro possibile. Attenzione particolare inoltre
all’aggiornamento professionale e all’apertura culturale per la città con gli
appuntamenti della Rassegna Open». |